CICLO DI POESIE intitolato: L'INNOCENZA

questa raccolta di poesie è stata scritta in parte contemporaneamente alla precedente, in parte l'anno successivo. Rappresenta una sorta di evoluzione fisica e mentale dell'autore, e un'espansione spaziale e temporale.
innocenza persa, innocenza acquistata, innocenza portata via ad altre persone e innocenza che l'autore ha smarrito.

virginium

Ho fatto l'amore con la morte
stando seduto a guardarti
ho toccato la morte
ascoltando le tue parole
che sapevano di sale
sale fino sparso sull'orlo del giornale
scese in una clessidra
lacrime fini
che dalla morte fuggono al tempo
sacrificando orgasmi vergini
sacrificando la giovinezza
e la felicità
sacrificando occhi incavati vuoti
ho fatto l'amore con la morte
più di una volta
assaporando la sua saliva fredda
ho amato la morte vergine
perchè io puro non l'ero più
perchè il suo velo nero
si è strappato in un boato
un ruggito feroce
ma ella mi amava
la morte mia amava
il suo seno caldo pulsava
tra le mie dita di scheletro
tra le dita che hanno goduto
anche della vita
Ed ora il tempo scandisce
tre attimi
l'inizio della preghiera cristiana
che nella morte ci crede per rivivere
la Morte mi ha ceduto
la sua fanciullezza così
sperando che morire
fosse anche amare
e non ritornare.

via pax fessura

la gente che vedo
corre tutta tra le vie
inseguendo il sogno ritrovato
inseguendo le mutandine perdute
che le ragazze abbandonano
dietro le colonne scure,
al centro di un vetro rotto
che non le riflette più.

vari bottoni raccolti

Sul tuo viso
conto le lacrime
che i miei occhi
non riescono a darti
scendono
come conchiglie pudiche
cadute sulla sabbia
da mani ignote
fuggono il tuo sguardo
silenziose
mentre le mie dita
mute le raccolgono
ed ora seguono
le mie
di lacrime
che cadono
come bottoni senz'anima
sulla strada..

supplica

Ed ecco il demone
che giunge vorace
mascherato
a divorare la mia anima
Ed ecco il demone
giunge cantando l'inno della morte
demone profano
incubo!
lontano il mio dolore
non ti scoinvolge
lontana la mia paura
godi della mia morte
demone urla
spero che tu sia sazio
giochi sulla mia vita
dadi ingannatori
una politica cieca
sulla mia felicità
non disporre il seme tuo
demone sciogli la tua bocca
sul mio sangue
ma non toccare
il mio amore.

..solo silenzio

dicevo d'amarti
come la notte ama il silenzio
dicevo d'amarti
come le nuvole amano il cielo
l'ho detto chissà quante volte
al mio cuore mentre mi parlavi
e facevo finta di non ascoltare
dicevo d'amarti
mentre guardavo i tuoi occhi
in cerca di quella felicità
che tu sola sapevi darmi.
dicevo d'amarti
di fronte allo specchio che ci specchiava
anche se tu eri lontana
dicevo d'amarti
come i colori amano la primavera
dicevo d'amarti
come gli scogli amano il mare
l'ho detto la prima volta
col cuore colmo di gioia
mentre aspettavo un tuo sorriso
hai detto d'amarmi la prima volta
quando eri lontana
ma i miei occhi t'hanno comunque cercata
...........................

pateticità

Ossessivamente si schianta il tuo pensiero
sul mio come onde piene
annego
ansimante nel tuo mare m'immergo
ancora una volta
e riemergo
sotto questo cielo
ricoperto nero
nulla ci guarda, scorre accanto a noi
soli
nel tuo mare abbracciati
stretti
ho volglia di baciarti
camminare lungo la notte
ancora abbracciati
seduti
rimango fermo su i tuoi occhi
istantanea di un infinito non patetico
come le mie parole la sera
le mie parole che
la sera svaniscono nel tuo sorriso
nel tuo ridere felice.
mentre il mio pensiero patetico pazienta
impazzisce pazzo per te
il mio cuore
Notte.

orodossia di un addio

ti guardo -seduto-
anche se tu non ci sei più
l'atmosfera senza colore del cielo
e della stanza pesa come un macignio
sulla nostre teste
stai soffrendo, vero?
ma guardati intorno
cosa resta di noi?
un saluto lontano, dei baci senza significato,
qualche stupida frase
ripetuta mera senza suono
che cade veloce nel vento
un sibilo
un morto
un serpente che s'attorciglia
tutto intorno
ed il mio cuore esploso
stai soffrendo, spero
osserva la jungla che si muove
vorace e tu
verrai straziata, divorata, azzannata
cosa resterà del tuo corpo
e del tuo cuore?
li saluterò entrambi
sbranati dai lupi sulla strada
vicini ai miei baci, alle mie parole
che t'hanno adorata
come se fossi unica...
ora la sofferenza scorre
un ritmo lento
sulla pelle e sui sogni
e tutto appassisce gioioso
in questa primavera già morta
che fugge piangendo
rose spinate.

manifestazione

Spari continui
spari di violenza
della vostra incomprensione
spari della nostra
follia
unica arma
la luce si spegne
e si muore ogni giorno
oltre la cornice azzurra
quella del cielo
un vano sottile delirio
che dentro
noi si chiude
dietro noi la folla
chiama
un suo comandante
la Chiesa predica
Dio
utopia
pace dei potenti poteri
morte per i traditori
di quale Dio state parlando?
che sistema infernale
l'Ade sembra meno caotico
la folla urla
movimento di piedi
SERRATE I RANGHI!!!
la falange si stringe
-lunghe orde barbariche
e onde che sussultano
come tremano le strade
e bandiere catturate dal vento
ed uno striscione dimenticato
bianco
macchiato
di sangue
che idea quella di questa mattina
una manifestazione
oggi si muore
finalmente

lode al tuo culo

questa non è una poesia
ma una sinfonia
e non la sto scrivendo io
ma il tuo culo
pura armonia
ammiccante provocatore
fiero d'essere un desiderio
come un'illusione
che s'allontana veloce
che fugge il mio sguardo
l'orizzonte raggiunto
dal sole
e dalla luna
un dolce pendio
che le mie mani scalano
piano
sempre più
a cui s'aggrappano
morbide
il tuo culo candido
simile ad un piccolo nido
il tuo culo
che si siede e tanti
sguardi estranei
muti ad aspettare
una visione
il tuo culo è una religione
un culto celeste
profeta di felicità
che la folla ama
il tuo culo nudo
che sinuoso entra
ed esce dal letto
nell'infinito
delle mie mani
il tuo culo
che vola via lontano
angelo o dio
per caso.

incanto

L'incanto stupendo
di un fresco sorriso
ed il vento
che corre fra i canali
sospende il suo respiro
davanti al tuo sguardo
era acceso il fuoco
per vedere la tua immagine
ieri come oggi
i miei occhi cercavano i tuoi
ora ti prego
volgiti verso di me
non lasciare che queste parole
si estinguano nel gelo
calore dell'inverno

l'educata

La poesia più bella
l'ho scritta la volta in cui
ho trovato il tuo nome
sul marciapiede
l'ho raccolto
l'ho posto nel mio cuore
e l'ho scaldato
poi te l'ho riportato
tu l'hai preso
ti sei girata
e te ne sei andata
lontano da me e dal mio cuore
e non m'hai neppure ringraziato.

il vestito

L'abito del mio futuro
su un lungo muro
disteso
processioni di immmagini
tumultuose, sacrileghe
il mio viso scalfitto dal vento
invecchiato dalla barba violenta
e dai lunghi capelli
accavallati nevosamente sulla schiena
mani tese ad una birra dolce
fresca bagnata
accanto a me una ragazza
avvolta da un velo soffice
sfioro capelli di nessun colore
sulle mie gambe stanche
sciolti- molli come morti
e sulla strada che si specchia
rumorosa
le sirene squillano ardenti
veloci ansiose
mentre la mia sirena
dorme muta, tranquilla
ed io che ammiro quel volto umano
piango silenziosamente
su questo muretto di sogni profani
di abusi ed eccessi
di vite bruciate
sotto strade spezzate
di lampioni accecanti
sotto qualche finestra
candele accese
sotto l'aria rarefatta
di qualche fiammifero
nella penombra spazzata dal vento
che scorre e divampa
morbido
sul corpo di questa donna
un tempo adorata come la pazzia.

la poesia che non ti ho scritto

la poesia che non t'ho scritto è la più bella
perchè non ti descrive affatto
non cerca d'ammaliarti
non ti immagina più splendida né ti incanta
la poesia che non ho scritto è la più importante
perchè ti ritrae come sei per me
come sei per tutti quelli che ti conoscono
o solo per quelli che rincorrono
inutilmente
il tuo sguardo vivo
Nessuna poesia né lettera né parola potrà mai
delineare -come un abile tratto di un pennello
la tua immagine sorridente
o il tuo riflesso furtivo su un vetro
o la delicatezza della tua mano
e quelle fossette
dolcissime sulle tue guance
sarebbero impossibili da immortalare
per qualsiasi scultore
ed io che mi fingo un poeta, non posso descriverti
ma solo ammirarti
estasiato ogni giorno di più.

la farfalla che muore

la farfalla che muore
muore silenziosa
donando le proprie ali
alla pioggia
la farfalla che cade
cade lunga
violenta nell'aria
la farfalla che piange
volteggia su se stessa
a mescolare morte e vita
la farfalla che muore
silenziosa volteggia
sulle ali piovose
di morte e di vita.

amnesia

Ricordo il tuo sguardo ovunque t'ho incontrata
quella volta in Chiesa
accanto prima mai così vicini
ricordo in autobus i tuoi grandi occhi
ricordo che non sapevi più dove guardare
seduti di fronte mentre quasi ti cadevo sopra
ricordo che hai riso
poi stavi fuggendo
la mia memoria deposita immagini senza tempo
ricordo che sono sceso con te
e ricordo quel momento
poi il tuo nome
il "senza tempo" sempre più vago
correva follemente
ed ora le mie braccia che t' hanno stretto
senza tempo sfumano veloci
Tempo nostra persecuzione
Novembre è passato e con lui altri mesi
il tempo ieri sera ha ricominciato a fuggire
noi che abbiamo cercato di renderlo immortale
fermo infinito senza tempo
con un gesto così lungo
tu
seduta
lenta
sulle mie gambe
ed ecco
Ricordo
un bacio..

il tavolo delle divinità

Dalle montagne
sulle vene bianche delle nuvole
poggia un Dio
il cielo appartiene al cielo
in un'infinita costellazione di cieli
su cui gli Dei siedono
incrociando le loro gambe
in un cerchio celeste
osservando ciò che di bello si è fatto
parlando del più e del meno
qualcuno ascolta musica, qualcun'altro
si gira una canna.
le vene bianche delle nuvole
scorrono lunghe e sottili in questo cielo
in questo gran Paradiso
che non è poi così diverso
da questo gran casino.

il mercante

Complici crudeli, ballate!
l'oracolo profetizza
iniziate pure la festa degli eroi
"dentro il burrone!dentro il burrone!"
ripetono monotoni i malati
l'importanza della vita! l'importanza della vita!
urla il mercante di fiori secchi
e ride, ride come un pazzo
innamoratevi!innamoratevi
del più grande dono che ci è stato concesso.
poveri stolti umani!
i bambini rincorrono la spensieratezza
come gatti affamati sui prati
sento l'ululato del lupo grigio
..Avete paura
ridicoli!nessun rifugio ora esiste
e l'ululato continua come una sirena
..correre correre
correte
veloci, piccoli leprotti travestiti da serpi
mentecatti paranoici
queste parole le odiate
e le temete perchè soffrite
nel sangue v'immergo uno ad uno
come piccoli burattini
tanti nasi lunghi da tagliare
corpi divisi dalla violenza
ed il boato borbotta furibondo.
quindi cosa dite:...
niente...
Vivete..silenzio..ansia..
convinti di essere normali..fate come vi pare..
"io intanto amo!"urlò il mercante di siccità

l'esibizione

Esibizione di un folle
sul palcoscenico della tua vita fallita
notte muta di grigiore
ed una pioggia ovvia non t'abbandona
mentre l'impiccato sovrasta la scena
di un teatro in caduta
ed un cavallo bianco
-utopia di principi e sogni-
teso ad una carezza imbevuta di sangue
...ora piccolo uomo insicuro
osserva i volti di quelle due ragazze
sorridenti i loro occhi vitrei
la felicità ed il piacere
ascolta il rumore assordante
di serenità impazzita
l'indescrivibile lenta caduta della bottiglia
scaglie luccicanti di birra sul pavimento
osserva i loro corpi che s'avvicinano
nudi al tuo tremante
piccolo uomo insicuro
l'impiccato ora grida e ride
volto malefico e delittuoso di tentazione
ma goditi quella notte
da follia pura toccata
ama quei corpi desiderati
mentre la tua mano scorre violenta
come fiume in piena
su i corpi regali
e la tua lingua umida e la saliva
s'intingono nelle bocche sacre
ricorda quella corsa di dita
come cavalli liberi su i ventri caldi
sudati quasi pulsanti
verso il sacro fuoco, nero, acceso
ed i capelli tumultuosi che ondeggiano
anch'essi vogliosi di unirsi al piacere
occhi su occhi
colori che rinascono nuovi
ragazzo sicuro
non scordare quella notte magica
ed i primi raggi di sole
che scoprivano come una mano di donna
tre corpi avvolti da un lenzuolo
mai così dolce
baciavano il sapore della giovinezza.

esaltazione d'un'amica

E su questo pene
tu
donna dal piacere toccata
poserai la tua bocca
poi la tua lingua scivolerà
vorace
e le tue mani si muoveranno
mai stanche.
Su questo pene
il tuo sguardo è caduto
e su questo pene
il tuo piacere vive e si scioglie
E su questo pene
modellerai il tuo futuro,
artigiana del piacere
batti e continua a battere.

bugiarda

Treviso tormentata
come il pensiero che da me s'attinge
parole occhi insaguinati
nuvole che seguitano alte
sfilacciandosi come tirate bruscamente
Treviso non ti sopporto
tu che godi degli aborti del mio cuore
vorrei essere un poeta
anzi mi fingo tale
lo sarò un giorno, sarò il più grande
Treviso tormentata dalla mia figura
imbarazzante
come l'invito al matrimonio
tra cortigiane e preti
peccatori siete voi
come lo sono io!
La morte allora saluterà gioiosa
la mano alzata, tentennante
il poeta fermo immobile
disteso su un manto bianco;
ma non mi vedo vecchio
sposato, cieco, uomo
mi vedo ombra
E la morte allora
mi alzerà gioiosa sulle spalle forti
di una vita amata
mai quanto te e il tuo sogno
il tuo gesto ed il tuo saluto
E la morte allora saluterà
trionfante anche il tuo corpo
tu, bellezza dai capelli secchi
e gli occhi vani
non berrai più e non bacerai più
le mia labbra pure
E la morte saluterà
il tuo viso, il mio viso
le tue mani, le mie mani
i tuoi piedi, i miei piedi
e sul cesto di paglia cadranno
i nostri corpi giovani e vecchi
umani ed animali
E la morte allora
comparirà e sparirà
ed allora io bacerò le sue labbra
pure d'eterno
ti tradirò, amore mio
un'unica volta,
per salvarti la vita.

l'attesa

Aspettare una tua chiamata
schiavo debole del tuo pensiero
impazzisco quando ti nascondi
davanti ai miei occhi ciechi
e le mie braccia non ti raggiungono
impazzisco ora che sei lontana
legato alle tue catene, condannato
scuoto la mente
ma tu sei là, davanti come un demone
capelli sciolti rossi riflessi
e i tuoi grandi occhi che mi posseggono
immensi
Aspettare una tua chiamata
impazzisco dentro questo vortice viola
poi rosso poi rosa
vortice che muta forma
abisso prigione sul soffitto la tua ombra
carceriere del mio cuore
e la gente che scorre fuori dalla finestra
viola anch'essa nel riflesso del tuo corpo
viola il cielo il mare il giardino
tramonto di una nuova primavera
che giunge calda su i nostri sogni..
ora le luci dei lampioni s'accendono più tardi
..te ne sei accorta?

il tempio

Alla base dell'altare
di una chiesa di un tempio di un bosco
ho sepolto un seme verde.
qualcuno me l'ha donato
qualcuno che non conoscevo
forse un anziano, non lo ricordo
l'immagine è sfocata
come il discorso che pronunciò allora.
"Alla base dell'altare sorgerà una pianta da tè,
assaporandola capirai l'Esse del pensiero"
così mi disse quella figura lontana
ora dovrò aspettare a lungo la sua nascita
forse nella vecchiaia capirò il suo significato
forse proprio io diventerò il vecchio donatore
che nella giovinezza cercò di dirmi qualcosa
che ora non comprendo
forse allora dovrò donare il seme a qualcun' altro
nella speranza che riuscirà dove io ho fallito
...Ma cosa rappresenta "l'Esse del pensiero"?..
Alla base del mio altare
come sentinella dell' io più profondo
resto ad aspettare
chinato a guardare ansioso quel solco di terra.

l'alchimista

Ti guardo senza parlare
mentre vorrei gridare tutto quello che sò
che non sò e che potrei sapere
Ti guardo melanconico e felice
ti guardo nei miei occhi
nei tuoi occhi invece
vago
mi ripeto
vago
nell'infinto nel giallo
e nel blu del tuo oceano caldo
guardo la dolcezza del tuo viso
e la tue parole e i tuoi capelli
e tutto quello che non riesco a vedere
lo provo nel tuo abbraccio
nella tua bocca nelle tue mani
tu, che riesci a rendere dolce persino
una sigaretta amara
tu, che mi hai sedotto
come una farfalla
dalle ali immacolate che si posa
delicatamente
e riposa sulle mie dita.
Le mie dita che s'intrecciano alle tue
come in un grande nodo che non voglio sciogliere
e il tuo corpo
adagiato stanco sul mio
che ti abbraccia
e adora sentirti accanto
come un' indescrivibile alchimia
di pensieri di emozioni di sensazioni
e tutto questo in unico istante
un' istante solo...
quanti altri ne vorrei trascorrere con te
fino allo stremo
fino a che le forze non cadranno anch'esse
nel gioco della tua seduzione innocente.
Ora capisco tutto guardandoti arrivare
mentre i tuoi occhi si legano ai miei..
non sarò mai stanco di questo gesto
di vederti apparire
come una farfalla sulle mie dita,
come una dafnia rara,
come la mia ragazza
semplicemente.

airone

Notte di luci limpide
che schizzano come impazzite
nel riflesso d'acqua dei tuoi occhi
ho visto un airone
-sinuoso tra i rami secchi-
posarsi delicatamente su un lampione spento
Notte di tenebrosa nebbia
fantasma disumano che grida
echi
lampi di foschia
vele bianche di veli fatati
che s'abbracciano l'un con l'altra
in questo mare, oceano
o fiume che sia
la mia vita risorge
come un airone -danzante tra i venti
e sboccia su i tuoi seni rosei
profumati di giovinezza
d'amore non umano.
46 spriz
bevuti uno ad uno, la mattina
per assaporare meglio la vita
e per vomitarla, la sera
sulla faccia
di chi non mi merita