orodossia di un addio

ti guardo -seduto-
anche se tu non ci sei più
l'atmosfera senza colore del cielo
e della stanza pesa come un macignio
sulla nostre teste
stai soffrendo, vero?
ma guardati intorno
cosa resta di noi?
un saluto lontano, dei baci senza significato,
qualche stupida frase
ripetuta mera senza suono
che cade veloce nel vento
un sibilo
un morto
un serpente che s'attorciglia
tutto intorno
ed il mio cuore esploso
stai soffrendo, spero
osserva la jungla che si muove
vorace e tu
verrai straziata, divorata, azzannata
cosa resterà del tuo corpo
e del tuo cuore?
li saluterò entrambi
sbranati dai lupi sulla strada
vicini ai miei baci, alle mie parole
che t'hanno adorata
come se fossi unica...
ora la sofferenza scorre
un ritmo lento
sulla pelle e sui sogni
e tutto appassisce gioioso
in questa primavera già morta
che fugge piangendo
rose spinate.

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