bugiarda

Treviso tormentata
come il pensiero che da me s'attinge
parole occhi insaguinati
nuvole che seguitano alte
sfilacciandosi come tirate bruscamente
Treviso non ti sopporto
tu che godi degli aborti del mio cuore
vorrei essere un poeta
anzi mi fingo tale
lo sarò un giorno, sarò il più grande
Treviso tormentata dalla mia figura
imbarazzante
come l'invito al matrimonio
tra cortigiane e preti
peccatori siete voi
come lo sono io!
La morte allora saluterà gioiosa
la mano alzata, tentennante
il poeta fermo immobile
disteso su un manto bianco;
ma non mi vedo vecchio
sposato, cieco, uomo
mi vedo ombra
E la morte allora
mi alzerà gioiosa sulle spalle forti
di una vita amata
mai quanto te e il tuo sogno
il tuo gesto ed il tuo saluto
E la morte allora saluterà
trionfante anche il tuo corpo
tu, bellezza dai capelli secchi
e gli occhi vani
non berrai più e non bacerai più
le mia labbra pure
E la morte saluterà
il tuo viso, il mio viso
le tue mani, le mie mani
i tuoi piedi, i miei piedi
e sul cesto di paglia cadranno
i nostri corpi giovani e vecchi
umani ed animali
E la morte allora
comparirà e sparirà
ed allora io bacerò le sue labbra
pure d'eterno
ti tradirò, amore mio
un'unica volta,
per salvarti la vita.

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