il vestito

L'abito del mio futuro
su un lungo muro
disteso
processioni di immmagini
tumultuose, sacrileghe
il mio viso scalfitto dal vento
invecchiato dalla barba violenta
e dai lunghi capelli
accavallati nevosamente sulla schiena
mani tese ad una birra dolce
fresca bagnata
accanto a me una ragazza
avvolta da un velo soffice
sfioro capelli di nessun colore
sulle mie gambe stanche
sciolti- molli come morti
e sulla strada che si specchia
rumorosa
le sirene squillano ardenti
veloci ansiose
mentre la mia sirena
dorme muta, tranquilla
ed io che ammiro quel volto umano
piango silenziosamente
su questo muretto di sogni profani
di abusi ed eccessi
di vite bruciate
sotto strade spezzate
di lampioni accecanti
sotto qualche finestra
candele accese
sotto l'aria rarefatta
di qualche fiammifero
nella penombra spazzata dal vento
che scorre e divampa
morbido
sul corpo di questa donna
un tempo adorata come la pazzia.

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