QUELLA MATTINA DI UN GIORNO DA CANI...

Tutto inizia da un bar, non un bar come gli altri, non un BBar come il BBar Mario, ma un bar diverso, situato in un grazioso campo della grande Serenissima Capitale lagunare...il campo si chiama San Basilio, e sta giusto davanti alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Venezia...e loro non sono umani, sono solo baristi.
Succede un giorno che uno dei non umani, quello peoco, ci invita alla sua festa di compleanno a Treviso...noi accettiamo...ed è lì che inizia la storia.
Alle sei e mezza di pomeriggio Angels e Vera prendono il regionale Venezia-Udine, si, regionale, ferma anche a Porto Marghera...alle otto meo qualcosa scendono nella "città d'arte".
Nel 1959, come potete vedere, era gemellata con la bella Orleàns, la città redenta da Giovanna d'Arco in un tempo ormai lontano...ora invece con Timisoara, dove Nicolae Ceausescu ha commesso le più orribili atrocità contro architettura ed esseri umani durante la sua dittatura...e non era comunista, non infanghiamo il buon nome dell'ideologia perfetta...
La Direzione mostra anche troppo bene 3viso ad Angels(quelli sono skin, quello è un palo,quelli sono skin, quella è una torre, quello è Fernandez, quelli sono scalini, quelli sono skin, quello è un marciapiede, quelli sono skin, quello è Emiliano e quella è la sua Marea...e quelli sono skin) e lo porta a bere tagli (ombre) nelle tre o quattro osterie che ci sono sparse per il centro storico...poi si avviano verso...quello che non sanno...verso donne che rifiutano le rose di Fabietto perchè hanno le spine...verso...unicorni...
La festa si trovava nella periferia della città, nella quale i nostri bertinotti eroi(perchè prodi mi sta sui coglioni anche come aggettivo, puzza di chiesa cattolica) arrivano scortati dal valoroso Mirko e dalla sua metà(anche perchè effettivamente lui è il doppio).
La festa prosegue un pò come tutte le feste di compleanno...e loro non hanno regalato una bottiglia con la foto di Josef Stalin facendo un glorioso saluto a pugno chiuso davanti ad almeno tre skin-heads, che, nella città sopracitata sono come i piccioni a Venezia o gli alcoolizzati a Udine o...gli schiavi a Trieste...intendevo tanti...era una perifrasi...nel caso non l'aveste capito...
Il piccolo Angels non ha chiesto ai tre cartabinieri amici di Simone"Quindi non vi da fastidio se ci facciamo una canna?"...nooo...
Alle quattro e qualcosa ci sbattono fuori, non per cattiveria, perchè chiudevano...e tutti tornano alle loro rispettive dimore in taxi o in macchina.
Tutti?...dopo aver chiesto e non ottenuto un passaggio dai tre carabinieri, che sostenevano di non conoscere la strada per Treviso, e dopo che Angels ha assecondato Vera che aspettava una certa barista che non è arrivata, la troia, è partito un dialogo fra i nostri protagonisti(anche se Angels deve ammettere che aveva seri fastidi con le vocali).
Vera: ...andiamo a piedi?
Angels: Da che parte è Treviso?
Vera: Di là penso...
Angels: Via...
A tappe forzate e almeno un'oretta di strada giungono al salvifico cartello della foto...proseguono e arrivano in centro storico...sono ormai le sei quasi...
Si accasciano su una fontana in una certa Piazza San Leonardo e perdono i sensi...naturalmente consci del fatto che a Treviso non ti picchiano sia i poliziotti che gli skin se ti vedono disteso da qualche parte...perchè non è una città borghese...signore e signori...
Alle 7, complice una telefonata mal sentita a cui Angels risponde ma non riesce a capire una cazzo perchè la voce dell'interlocutrice non esiste più per cause evidenti, i due si rizzano in piedi e vanno ad aspettare un autobus per Lanzago, dove Vera deve fare rifornimento alimentare...
I quaranta minuti che servono per l'arrivo di un bus Angels li passa passeggiando da solo per il centro e scattando le foto qui presenti(tranne quella del catrello che è stata fatta, come dicevo, durante la ritirata di poche ore prima)...non pretendete troppo...era sbronzetto...vagamente...
Angels si rifiuta di pagare il biglietto di un autobus, scherziamo? Ha il tempo di fingere di essere sano davanti ai genitori di Vera, di prendere un altro autobus senza biglietto e avere ancora culo e di tornare a Venezia parlando di troie con Vera e un Professore del suo liceo che scende a Mestre per andare a Milano a vedere il derby...
A Venezia naturalmente...essendo le 10 di mattina di una soleggiata domenica turistica, ci sono i controllori alle fermate dei vaporetti, abbiamo due borse pesanti e Vera non ha mai fatto la Cartavenezia...quindi, dopo tutto, attraversano San Polo e Santa Croce, fanno si gli Scalzi che Rialto...e termina la loro odissea...

"Canta,o spina,dei pelidi rosti l'ira funesta
che molto dolore cagionò a' lor fegati
e anime forti di bicchieri vuoti gettò giù,
nel canale..."

Angels

P.S.
Salvate le balene...