IO STITICA. Storia di un sacc de merd. Edito Mondadori
















Cari bambini anche questa storia che sto per narrarvi non può che iniziare con "c'era una volta.."
C'era una volta una graziosa principessina che abitava nel regno di SCAGAZZOLANDIA, dove tutti gli abitanti, compresa la bella fanciulla, andavano di corpo regolarmente, (eccezion fatta per il medio paggio di corte, che per non venir meno alla prima legge del suo paese -cioè andare in bagno minimo una volta al giorno- curava il proprio male con la crusca, lo yougurt, il taleggio, lo spuntino delle cinque, lo spun tino di mezza notte, il pranzo e la cena dissociata).
Un giorno dell'anno domini 2007, precisamente lunedì 12 marzo, la bella ragazzina, dai morbidi lineamenti femminili, s'accorse che il suo pancino era sì pieno, ma nonstante ciò, una volta sedutasi sulla gelida tavoletta del suo reale cesso, non riusciva ad edefecare (e qua mi sovvien in mente una lontana frase di qualcuno-a che fino all'infanzia tarda amava trattenere le feci nel proprio grembo e non solo..). Ma la bella non era preoccupata, diceva, "tanto è normale per me". Purtroppo i giorni iniziarono a passare lentamente, stancamente lei trascinava in bagno il suo intestino crasso, sempre più covava dentro... tanta rabbia. I suoi fidi consiglieri allora, divertiti più che preoccupati, le confidarono la loro conoscenza nel guarire la stitichezza, proveniente dalle proprie tradizioni, di posti lontani, come la scuola friulana, che consigliava la PERETTA, il gutalax -noto medicinale in goccia ("ne bastano tre perchè altrimenti ti si apre lo stomaco, io ne so qualcosa") o le prugne secche della COOP; la scuola palermitana raccontava l'antico uso dei kiwi ( "due alla sera e poi scagazzi per due giorni, perciò evita di uscire"); il clan catanese le tramandava l'innato senso della sopravvivenza del suo continente d'origine ("donna tu devi andare al bagno, assittarti su u cessu, berti u cafè, fumare una sigaretta e rilassarti..poi tutto il resto viene da sè"); la sua famiglia d'esperti guaritori l'intimava di andare in farmacia solo in casi estremi. Ma sfortuna vuole che al decimo giorno -e Dio solo sa come abbia fatto a non esplodere, riverniciando tutta la casa e mescolandosi all'odore tipico dell'armadio della stanza dei maschi; dopo che anche i suoi fedeli amici la sfottevano, andando in bagno anche due volte al giorno, e facendoglielo notare ogni volta- la fanciulla si decise a scendere le lunghe scale del suo regno per andare in farmacia, dopo aver passato il suo imbarazzo iniziale ("..eh..eheh..eheheheh..ma cosa devo dire..non vado di corpo da dieci giorni? devo evaquare ma non lo faccio da 10 giorni? coma faccio a cagare?un rimedio per la stitichezza?le mie feci? -e magari con la sfortuna di incrociare un farmacista sordo che ti ripete di alzare la voce e un gruppo di comare che origliano). Fatto sta che la bella ragazza tornò con il GALATAX- da non confondere con il cioccolato Galak, e dopo averlo ingerito alla sera, il giorno successivo, dopo una notte insonne, con gli occhi rossi, riuscì a CAGARE con grandi sforzi-si dice- pari solo alla potenza di Ken della scuola di Okuto, mentre si concentrava prima di sferrare i cento colpi dell'Orsa Maggiore....per ben 8 volte di seguito.. (Ora mi sovvien un pensiero..deve aver avuto il ..."muscolo rettale" particolarmente aperto..ma lasciamo perdere per non cadere in equivoci,che c'è ne sono già troppi).
Alla fine la principessa cagò e visse felice e contenta.
FINO AL PROSSIMO ATTACCO DI STITICHEZZA.

Ps: in casa nostra finalmente c'è carta igienica! la gente non si pulirà più il culo con "Affari e finanza" o con i moduli dell'erasmus di S****ano. Però penso che c'è qualcuno che caga troppo, perchè non si possono finire 10 rotoli di carta da culo -Cdc- in meno di cinque giorni, e quando manca Silv***.
amen
S.S.S.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Confermo il metodo catanese il migliore per la principessa Nonmiescelacacca di Santa Marina...
Se non ce la fai patatine o cioccolato o boooh!Good night